Una bella esperienza: Castel Bolognese

Pubblichiamo di seguito una bella esperienza da Castel Bolognese, nelle parole del presidente parrocchiale Cesare Zaniboni:

L’incontro famiglie PRIMA: bello ma migliorabile…

Gli scorsi anni, l’incontro era solo per le famiglie e questo impediva ai single e agli adultissimi di sentirsi inseriti in questo cammino. Gli incontri, fatti il venerdì sera, prevedevano una serata di formazione su un tema scelto e l’incontro seguente dedicato al confronto. Inoltre, una Domenica al mese ci trovavamo per un pomeriggio e serata di fraternità slegata però dagli incontri, questo per favorire la presenza di coppie che magari non se la sentivano di partecipare agli incontri ma avevano il desiderio di ritrovarsi con altre famiglie. Queste domeniche funzionavano molto bene, ma io in particolare non ero soddisfatto del fatto che per far festa si fosse in tanti mentre per la formazione personale ci fossero sempre e solo le stesse poche facce. Gli incontri, seppur belli, avevano creato un effetto tale per cui se uno saltava un incontro, poi non veniva a quello seguente perché non si sentiva inserito nel tema. Tutto questo, diradava le presenze e ogni anno finivamo i cicli di incontri in pochissimi.

… ci siamo chiesti che fare…

Ci siamo trovati come consiglio parrocchiale di A.C. che, devo dire sinceramente, funziona alla grande da quando abbiamo deciso di farlo ogni mese. Questa regolarità ha permesso il crearsi di una bella amicizia tra noi pur nelle diverse età e ha rimotivato un forte senso di appartenenza all’A.C. Ho invitato a cena a casa mia i responsabili adulti con le loro famiglie (che non sono amici che frequentiamo abitualmente) e attorno alla tavola imbandita si è creato “magicamente” un clima e un desiderio di ritornare a essere missionari ed evangelizzatori all’interno della nostra comunità. La conseguenza è stata che, a seguito di un bel confronto durato fino all’una di notte (nonostante la presenza dei bambini piccoli nessuna voleva andare a casa) è nata una proposta condivisa che ha fatto nascere in tutti noi il desiderio di impegnarsi in prima persona senza far cadere come sempre succedeva il peso di tutto solo su alcuni.

… e con quali strumenti.

Ci siamo letti la guida adulti per cercare gli spunti e le prime due schede che avete mandato. Abbiamo  deciso di utilizzare il tema della FEDE come filo conduttore di tutto l’anno per poi, negli incontri mensili,  scendere nella concretezza e svilupparlo nei vari ambiti. Ho colto anche il suggerimento che era emerso nell’incontro di inizio anno a Montericco di invitare una persona esterna per formarci sull’argomento trattato e soprattutto abbiamo fatto la programmazione di tutti gli incontri dell’anno con il tema e il relatore presente. Questo, per fare in modo che chiunque potesse mettere in agenda per tempo tutti gli appuntamenti e non avere così scuse per non partecipare. Il tutto unito ad altri due momenti che lo scorso anno avevano funzionato egregiamente: il gioco con i bambini e la cena tutti insieme.

I preparativi del primo incontro…

Il programma che abbiamo preparato prevede il ritrovo, l’ultima domenica di ogni mese, alle 15,30 per le famiglie con i bambini che desiderino giocare insieme (nel primo incontro abbiamo fatto una caccia al tesoro fotografica sui luoghi della fede e delle opere scaturite dalla fede nel nostro paese, con genitori e figli dai 12 anni in giù).

Alle 17,00 l’incontro  con il relatore, durante il quale i bambini sono stati seguiti da alcuni giovani che li hanno fatti giocare, e a seguire preparativi e cena insieme per chi desidera un momento di fraternità.

Precedentemente ho preparato una lettera con la spiegazione del programma e una sollecitazione sull’importanza della formazione personale, puntando sul fatto che i momenti della giornata erano tre e slegati tra loro e chiunque poteva liberamente decidere a quale partecipare fosse anche solo la cena. Ho poi consegnato la lettera agli aderenti e altre copie le ho distribuito nelle buchette della posta di tutte le famiglie e adulti che negli anni avevano partecipato alla vita parrocchiale e che si erano un po’ perse.

… e finalmente è Domenica …

Ebbene ieri il banco di prova: il ritrovo alle 15,30 con caccia al tesoro riuscitissima con tanti bambini e i loro genitori a correre per le vie del paese; poi, quando sono entrato nella sala adibita all’incontro, sono rimasto sorpreso nel vedere oltre 50 persone presenti fra adultissimi, famiglie e sigle e soprattutto nel vedere facce che in parrocchia non vedevo da molto tempo. Don Lindo è stato davvero notevole e facile da seguire rendendo snello  e piacevole l’incontro. Poi la cena preparata insieme per 50 persone tra adulti e bambini che si sono fermati per continuare la serata che si è conclusa alle 21,30, orario perfetto per mandare i bambini a letto stanchi e felici.

Stanchi ma felici

E’ stato bello sentirsi dire Grazie da tanti per questa iniziativa e per l’impegno che ci abbiamo messo, ma è stato bellissimo vedere tante facce sorridenti.

Mi ha colpito molto la presenza di una giovane famiglia con un figlio piccolo disabile che è venuta e che si era da un po’ di tempo isolata e una signora in carrozzella che da tempo non se la sentiva di partecipare e che invece ieri è venuta e che poi noi abbiamo riaccompagnato a casa non senza commozione.

Insomma un bellissimo inizio che speriamo di replicare migliorando ogni volta.

Conclusioni

Il prossimo consiglio di A.C. sarà per preparare il momento dell’adesione che dall’anno scorso facciamo con un banchetto in chiesa alla fine delle Messe dell’ultima Domenica di novembre, la prima di dicembre e l’ 8 dicembre, giorno nel quale abbiamo per tradizione la Messa dell’impegno al mattino alle 6,30 poi a seguire colazione insieme per tutta la comunità e la festa dell’adesione fino alle 12,00 con tutti i gruppi insieme.

Credo che sia proprio grazie al consiglio di A.C. parrocchiale che funziona, che sia rinata una nuova rimotivazione all’appartenenza. Noi veniamo da alcuni anni dove abbiamo toccato il minimo storico delle adesioni e dall’anno scorso è invece iniziata una inversione di tendenza in concomitanza di un bel lavoro dei nostri sacerdoti, che dopo tanto tempo, hanno saputo ricreare con i laici di A.C. quel rapporto paritario di reciproco rispetto dei ruoli in cui nessuno cerca di prevaricare il lavoro dell’altro e ritrovando anzi una grande unità al servizio della comunità. E i risultati si vedono subito in tutti i gruppi, che da tempo non funzionavano così bene e nel vedere la poca difficoltà di quest’anno nel trovare educatori e adulti disposti a donare il loro tempo per la comunità.