Custodire la Parola – 29/04/2015

1 Giovanni 1,5-10.2,1-2 e Matteo 11,25-30
FESTA DI SANTA CATERINA DA SIENA
Disperdiamo la tenebra

Dio è luce e in lui non ci sono tenebre!
Questa espressione giovannea risuona in modo misterioso, e non basta a spiegare chi è cosa è Dio. Giovanni accosta l’esperienza di Dio alla dispersione della tenebra, cioè alla neutralizzazione di quella oscurità che impedisce la visione della realtà di ciò che esiste in un modo diverso (bisogna andare oltre alla logica della opposizione luce tenebra) ma indubbiamente corrispondente alla nostra natura. Noi esistiamo nella nostra umanità, sperimentando il desiderio di corrispondere a ciò che ci porta a compimento.
È in questa ricerca che facciamo esperienza anche della tenebra.
La tenebra non la possiamo risolvere solo come peccato morale o come il male generico; la tenebra si presenta come ciò che ci limita nella nostra pienezza.
Dire: Dio è luce, significa quindi affermare che è in lui e attraverso di lui che possiamo giungere a compimento. Se accostiamo questo concetto al Vangelo di oggi, le parole di Matteo, ci fanno comprendere che la “luce” mette in risalto l’esperienza di Cristo come la mia possibilità di r