Custodire la Parola – 05/06/2015

Tobia 11,5-17 e Marco 12,35-37
… Lo ascoltava volentieri!

Dopo aver narrato la parabola dei vignaioli, e aver testimoniato la fede i Yhwh, Gesù continua a evangelizzare. Con forza infatti, conduce le folle a stare davanti alla Parola ed egli stesso fa “l’esegeta” del Salmo 110, cioè insegna a cercare il Senso Pieno della Scrittura ascoltata. Mette in rilievo la rigidità degli schemi con i quali, spesso, vogliamo capire la Parola: “Come mai dicono gli scribi che il Messia è figlio di Davide?”
Mette in rilievo la straordinaria condizione del Re Davide, che diventa il “tipo” della unzione regale in cui si rivela la paternità di Dio verso il Re: la sua eterna misericordia e la condizione di figlio di colui che nell’unzione è consacrato; riservato, dedicato alla volontà del Padre. Il Cristo (il messia, l’unto) non è figlio per generazione ma figlio per elezione, meglio ancora per predilezione.