28 dicembre: quell’ “HIC” che fa la differenza

Saliamo verso la Basilica dell’Annunciazione e davanti a noi, sulla collina, un insieme di piccole case bianche…solo qualche minareto e qualche campanile si inserisce nello skyline di Nazareth. Prima di entrare don Fabio ci anticipa: all’interno il nostro occhio sarà catturato dal…cemento armato!

Ecco tutta la poesia di Nazareth, l’angelo che porta l’annuncio a Maria, è svanita…

Mentre scendo le scalette dentro la chiesa penso che forse è meglio così, qui non c’è bisogno di dipinti a colpire l’occhio o di archi slanciati che facciano guardare verso l’alto…qui il centro è un altro, bisogna andare dentro, dentro la terra, dentro al mistero.

Finite le scale, eccomi davanti alla grotta dell’Annunciazione, leggo: “Verbum caro HIC factum est”, QUI il Verbo si è fatto carne.

Se guardo le pietre mi posso fermare a chiedermi se sia veramente questa la grotta dove Maria è stata visitata dall’angelo…questa, quell’altra, veramente, cosa cambia?…penso che Dio qui si è rivelato, è diventato carne…penso a Gesù bambino che qui ha avuto i suoi primi amici, che qui ha giocato, è stato amato, penso a quella carne e alle ginocchia, anche quelle del Figlio di Dio, che si sbucciano giocando…

E poi penso a Maria, che ha detto il suo sì: lei una ragazza qualsiasi, che vive in un paese insignificante, promessa in sposa a Giuseppe, un carpentiere pendolare, che si è fatta ponte di un Dio che vuole incontrarci…QUI lo straordinario irrompe nella storia!

2 commenti

    • marilena il 05/01/2013 alle 10:33

    Grazie per questo diario di viaggio che fa ricordare i luoghi visitati tanti anni fa e in cui si sogna sempre di ritornare.
    Da adesso in poi le pagine della Parola di Dio avranno paesaggi, odori, suoni, alberi, asprezze e dolcezze, cieli e terre concrete in cui essere ambientate e comprese!
    Grazie ancora!
    m.

    1. Grazie Marilena per averci seguito attraverso questo diario di viaggio!

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